lunedì 6 aprile 2020

5G ? Si, forse, ma non subito.

Non sono contrario alla “pentola a pressione”, (ricordate Boldi ), ed anche per il 5G cerco di affidarmi a notizie ufficiali e/o quantomeno, affidabili.
Ho cercato, quindi, informazioni sul sito dell’OMS.
Ci possiamo fidare ?
Ci dobbiamo fidare, abbiamo bisogno di esperti autorevoli (sembra !) e soprattutto intellettualmente onesti (sembra !).
Quindi ho esaminato le considerazioni di questi esperti, ma sono rimasto DELUSO !
Alla domanda “Che cos’è il 5G” viene risposto con una affermazione, secondo me, deviante : “Si prevede che il 5G aumenterà le prestazioni e una vasta gamma di nuove applicazioni, incluso il rafforzamento della sanità elettronica (telemedicina, sorveglianza a distanza, telesurgery)”.
Che ci siano settori importanti come la salute, lo stiamo verificando oggi con questo dannato virus. Che ci siano settori che abbisognano di innovazione e “sfruttamento” del mondo informatico, senza alcun dubbio questa è la sanità. Ma prima di adottare strumenti e mezzi superveloci e capaci, dovremmo stabilire protocolli di comunicazione aperti, efficaci, gratuiti ed affidabili. E sulla sanità (mondiale), c’è molto da fare, Ilaria Capua ce lo ha insegnato.
A proposito di “rischio sanitario” l’
OMS ci dice che “sta conducendo una valutazione del rischio sanitario dall'esposizione alle radiofrequenze, coprendo l'intero intervallo di radiofrequenze, incluso il 5G, che sarà pubblicato entro il 2022.”
E nel frattempo, che succede ?
Forse è venuto il momento di applicare il principio di precauzione come è spiegato all’articolo 191 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea che si riferisce a un approccio alla gestione del rischio in base al quale, se vi è la possibilità che una data politica o azione possa danneggiare il pubblico o l’ambiente, e se non c’è ancora consenso scientifico sulla questione, la politica o l’azione in questione non dovrebbe essere perseguita. Una volta disponibili più dati scientifici, la situazione dovrebbe essere riesaminata.
Anche la posizione del M5S (nazionale) non è molto lineare. Per esempio. Se voi provate ad ascoltare su questo link le varie FAQ proposte, al punto 2 ( È vero che non si conoscono gli effetti delle emissioni del 5G?)  la risposta è L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha già studiato gli effetti dei campi elettromagnetici anche per le frequenze utilizzate dal 5G.”, mentre abbiamo scoperto che fino al 2022 (vedi sopra) NON sarà pubblicata la “valutazione del rischio sanitario”.
Quindi ?
Perché fare queste affermazioni ?
Ma affrontiamo il problema. Io credo che noi si possa fare qualcosa e questo documento ci suggerisce alcune azioni che possiamo fare e altre che è meglio non fare. Ricordiamoci che il Comune (Sindaco) deciderà cosa e come governare il 5G. Quindi rimbocchiamoci le maniche ed esaminiamo il problema evitando il solito fanatismo alla Boldi.
1. Sembra che le reti 5G “illuminino” principalmente gli apparati connessi (smartphone, tablet e fra poco anche altri tipi di apparati tipo autoveicoli e, chi dice anche, elettrodomestici!), quindi per evitare il 5G basta non dotarsi di questi apparati.
2. L’ANCI DEVE indicare regole amministrative uniformi e coordinare le fasi di regolamentazione soprattutto al momento del collaudo e verifica delle antenne RF (Radio Frequenza). Da non dimenticare le regole di salvaguardia di salute e sicurezza che, meglio sarebbe, fossero redatte a livello Europeo e non solo nazionale.
3. In particolare il Comune, e questo sarà il nostro compito, dovrà governare e regolare il processo di realizzazione delle reti pianificando i siti e garantendo la copertura del 100% del territorio ma, soprattutto, con il rispetto dei vincoli a salvaguardia della salute. Un “catasto” dei siti è senza dubbio la soluzione per garantire copertura e salute evitando sovrabbondanza di siti (in Italia ci sono diverse aziende che intendono operare con il 5G, TIM, Vodafone, Wind etc.).
Personalmente aggiungo, che in città (nelle città!), per diminuire i benedetti campi magnetici, abbiamo già anche l'altra soluzione che è la fibra ottica (che NON ha problemi di campi magnetici!) che risolverebbe molti problemi di comunicazione e volendo potremmo eliminare addirittura le antenne televisive dai nostri tetti con la conseguenza, di limitare anche siti per l’amplificazione dei segnali (negli States, questa soluzione c’è da decenni con canali TV via cavo). Con l’ingresso del 5G, molte aziende stanno diminuendo l’investimento sulla fibra perché, per loro, il 5G è molto più economico e facile da installare.
Infine aspettiamo le decisioni dell’OMS ma anche di Istituzioni, naturalmente pubbliche, che ci aiutino a renderci consapevoli che l’uso di QUALSIASI nuovo strumento può avere comunque effetti sulla nostra vita. Evitiamo di aspettare anni per scoprire che “allontanare il cellulare” dalla nostra testa utilizzando cuffie, limita il riscaldamento dei tessuti corporei, “The body tissues closest to the phone absorb more energy than tissues farther away” (I tessuti corporei più vicini al telefono assorbono più energia dei tessuti più lontani.”, come ci dice l’American Cancer Society .