domenica 15 aprile 2012

Populismo ?


Facciamo finta di non capire o davvero non capiamo ? Che è anche più grave.Cari Lerner, Vendola, Serracchiani etc. etc. 
Continuare ad attaccare il Movimento 5 Stelle come “Partito di Grillo” fa di Voi persone superficiali. Non avete letto niente di quello che ha fatto e che vuole fare questo movimento. Vi fate condizionare dagli “attacchi di Grillo” e non volete guardare cosa c’è di vero dietro a lui.Decine di migliaia di persone che comunicano e si scambiano idee. Migliaia di persone che propongono nuove regole. Tutto questo ridotto, da questi “signori”, ad un pollaio.E intanto crescono. In prospettiva si parla di un movimento a 2 cifre (aprile 2012), e probabilmente il terzo partito italiano.Ricari Lerner, Vendola, Serracchiani etc. etc. Vogliamo comiciare a parlare di politica seriamente ?Allora promuoviamo analisi serie non solo delle persone, ma anche di quello che dicono e fanno i cosiddetti “grillini”, forse aiuterebbe la crescita di una “politica seria” in Italia. Ce ne tanto bisogno.E se ci parlassimo un p’ò con questi “populisti” ? Che dici Gad Lerner ci vogliamo fare una chiacchierata, oppure aspettiamo le elezioni per ritrovarsi nuovamente a recriminare voti “rubati” alla sinistra, per rendersi solo ridicoli ?Insomma un p’ò di mea culpa non guasterebbe.

martedì 3 aprile 2012

La pensione per morire

Se in pochi giorni l'INPS riesce a diminuire del 25% la pensione che era di ben 800 euro, mi chiedo quando diminuiranno la pensione a Giuliano Amato (e di tantissimi altri) che è di sole 31.000 euro ?
Ma soprattutto, il governo Monti, quando si deciderà a rivedere i compensi del settore pubblico compreso, ovviamente, anche i compensi dei politici ?
Nel caso ci si decidesse di tagliare TUTTI i compensi del 25%, forse riusciremo ad evitare che gli "incazzati" facciano qualcosa di violento !
Oh no !

lunedì 2 aprile 2012

E’ la somma che fa il totale

Un articolo di Repubblica parla di “Paura dell’ENEL. A rischio impianti convenzionali!. 
Lo diceva Toto, “E’ la somma che fa il totale”. Lo dovrebbero sapere anche i nostri governanti. 
Il fatto che le energie rinnovabili abbiano messo in discussione i profitti degli impianti di produzione tradizionali (metano, carbone, gasolio etc.), significa solo una cosa: è il momento di cambiare la produzione di energia elettrica.
Mentre le energie tradizionali abbisognano di essere alimentate da materie prime dipendenti dal mercato e troppe volte anche da una politica estera rischiosa (Russia, Libia), le energie rinnovabili (acqua, sole, vento etc.) usano materie che non dipendono dal mercato e da nessuna politica . E allora quando facciamo un bilancio dell’energia elettrica necessaria, dobbiamo considerare questo aspetto fondamentale per l’economia di una società.
Possiamo fare a meno delle energie tradizionali ?. Sicuramente no, perché le rinnovabili non ci garantiscono, per ora, una continuità di produzione. Sarà necessario rivedere gli impianti ed i relativi costi della produzione di energie tradizionali con la quasi certezza che, nel tempo, aumenteranno oneri e rischi. Una giusta combinazione di energie rinnovabili e di energie tradizionali, sarà l’impegno e la sfida del futuro prossimo. Ma non dimentichiamo che le rinnovabili non esauriranno mai il sole, il vento e l’acqua al contrario del metano, del carbone e del petrolio.


Gli incentivi, quindi, non possono essere messi in discussione.